Nei giorni scorsi gli operatori di mercato avevano dato credito alla possibilità di ulteriori interventi monetari da parte della Banca Centrale giapponese. In particolare, hanno ritenuto che fosse possibile un altro (l'ennesimo) allentamento monetario:
La Banca del Giappone si sta orientando a pagare le banche perché si degnino di accettare i suoi prestiti. Lo ha anticipato l'agenzia Bloomberg, secondo cui l'istituto guidato dal governatore Haruhiko Kuroda applicherebbe tassi negativi a due strumenti di facilitazione del credito bancario offerti oggi a tasso zero: uno per incentivare le banche a erogare crediti a industrie ad alto potenziale di crescita e uno finalizzato a “premiare” gli istituti che più aumentano i prestiti in generale. (fonte)
Obiettivo della Boj, sarebbe quello di stimolare la ripresa economica e quindi l'inflazione, che tuttavia rimane ben lontana dal target del 2%.
La Boj non ha tagliato taglia i tassi di interesse, già negativi, ha deciso di:
1. Mantenere il tasso di riferimento invariato al -0,1%.
2. Mantenere l'obiettivo base monetaria (mantenendo lo stesso ritmo degli acquisti).
3. Ritardare i tempi per raggiungere l'obiettivo di inflazione del 2%.
E così la Boj ha confermato il vecchio programma di Qe, lasciando il tasso di deposito a -0,1% e mantenendo gli acquisti di asset a 80 mila miliardi di yen l’anno
Questo ha comportato l'immediato immediatamente rafforzato dello yen sul dollaro:
che si è riflesso sul mercato azionario, con il Nikkei che ha perso il 3.6%
Gli timoli monetari del Giappone sono senza precedenti e l'immagine che vedete rappresenta l'espansione del bilancio della BoJ
Nei giorni scorsi, un rapporto pubblicato da Bloomberg aveva dato evidenza al fatto che la banca centrale giapponese, per via del quantitative easing, è tra i primi 10 azionisti nel 90% dei titoli quotati sull'indice Nikkei 225
Secondo Goldman Sachs, se la banca centrale dovesse accelerare nell'acquisto di Etf, diverrebbe entro il primo azionista in circa 40 società del Nikkei 225 entro la fine del 2017.
Nel frattempo, questi sono i rendimenti dei titoli di stato giapponesi
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