Il grafico successivo rappresenta percentuale dei giovani inattivi, non occupati né in istruzione, rispetto alla stessa fascia di età (15-24 anni)
sabato 30 aprile 2016
NON E' UN PAESE PER GIOVANI
Il grafico successivo rappresenta percentuale dei giovani inattivi, non occupati né in istruzione, rispetto alla stessa fascia di età (15-24 anni)
venerdì 29 aprile 2016
ORA LO CAPITE PERCHE' E' NATO ATLANTE?
Da Milano Finanza
l fondo Atlante, nato per assicurare il successo degli aumenti di capitale delle banche italiane più fragili e acquistare sofferenze, promosso da Quaestio Capital Management Sgr, ha raccolto, alla data di chiusura del 28 aprile, 4,249 miliardi di euro. Gli investitori sono 67 tra istituzioni italiane ed estere che includono banche, compagnie di assicurazioni, fondazioni bancarie e Cassa depositi e prestiti.
Nel corso della conferenza stampa di presentazione del fondo è emerso che la quota del singolo partecipante in nessun caso può essere superiore al 20% delle dimensioni del fondo. La durata del fondo è di 5 anni, più tre anni rinnovabili di anno in anno, ma potrebbe essere riaperto con la modifica del regolamento che richiede l'assenso del 66,6% delle quote degli investitori. Il periodo di investimento è di 18 mesi, estendibile per altri 6 mesi per concludere operazioni già in corso.
Il fondo investirà almeno il 30% della propria dotazione in non performing loan (sofferenze) di una pluralità di banche italiane. I Npl potranno anche essere garantiti da asset, tramite tranche junior, occasionalmente mezzanine, in cartolarizzazioni di Npl anche con forme di co-investimento; veicoli creati ad hoc/Spv, inclusi fondi di investimento aventi come sottostanti Npl; beni mobiliari, immobiliari o altri diritti (anche non posti a garanzia) per operazioni di valorizzazione di Npl.
Inoltre fino al 70% del fondo può essere investito in banche con ratio patrimoniali inferiori ai minimi stabiliti nell'ambito dello Srep e che quindi realizzino, su richiesta della Consob, interventi di rafforzamento patrimoniale mediante aumento di capitale. Dopo il 30 giugno 2017 tutta la quota del fondo non investita in banche potrà essere investita in non performing loan.
Mentre il fondo non potrà sottoscrivere più del 75% di una singola emissione a meno che non sia necessaria ai fini del buon esito dell'operazione. Sono comunque esclusi investimenti che comportino l'obbligo di opa. Per valorizzare la partecipazione e accelerarne la dismissione, il fondo può stipulare partnership e/o co-investimenti con altri investitori e/o istituzioni finanziarie, nonché promuovere operazioni straordinarie.
Sempre al fine di valorizzare la partecipazione, Atlante potrà investire sia in equity della banca che nella ristrutturazione dei Npl. Comunque la ristrutturazione/rilancio delle banche in cui il fondo investe e la velocità di uscita sono la chiave del successo del fondo. "Prima usciamo dagli investimenti meglio è", ha affermato Alessandro Penati, presidente di Quaestio Sgr, durante la presentazione del fondo.
Ma soprattutto questo scudo potrà investire con una leva massima del 110%. Quaestio avrà una commissione pari allo 0,07% annuo, mentre la banca depositaria, Rbc Investor, una commissione dello 0,0125% annuo. L'obiettivo finanziario è un rendimento di circa il 6% annuo.
"Il principio fondamentale del fondo è l'indipendenza del management della Sgr da azionisti e investitori", ha spiegato l'amministratore delegato di Quaestio Capital Management Sgr, Paolo Petrignani, precisando che le decisioni di investimento prese dalla Sgr per il fondo sono soggette a parere preventivo non vincolante del comitato degli investitori, composto da nove membri ed eletto dall'assemblea degli investitori con il meccanismo del voto di lista.
"Atlante è un fondo di mercato che va gestito in modo redditizio, altrimenti invece di innescare un circolo virtuoso inneschiamo un circolo vizioso", ha aggiunto Penati. Qualsiasi investimento, ha specificato, deve essere basato sul metodo, in quanto è un fondo di ristrutturazione con il fine di valorizzare la partecipazione e accelerarne la dismissione.
"Questo è il mandato chiaro che mi è stato dato", ha rimarcato Penati, citando la Banca popolare di Vicenza come "un classico caso in cui c'era rischio bail-in e adesso non c'è più". Ora, infatti, tutta la struttura del debito della Banca popolare di Vicenza "è a zero rischio con la presenza del fondo Atlante", ha osservato, assicurando che "il fondo ha le risorse finanziarie" per sostenere l'operazione di ricapitalizzazione della popolare.
In ogni caso l'obiettivo del fondo "non è risolvere tutti i problemi delle banche", ha chiarito Penati, infatti "non tutti gli aumenti di capitale si qualificano per un potenziale investimento del fondo, ma solo quelli che il mercato da solo, con o senza consorzio di garanzia, non riesce ad assicurare e che potenzialmente possono comportare un rischio di bail-in e quindi indurre un rischio di sistema". Mentre per quanto riguarda i Npl, l'obiettivo del fondo è dare uno "shock a questo mercato, farlo ripartire per facilitare la vendita e il risanamento delle sofferenze", ha sottolineato Petrignani.
LA PERFORMANCE DELLE PRINCIPALI VALUTE VS EURO
FRENA BRUSCAMENTE LA CRESCITA USA
Leggi: Dove sta andando l'economia Usa?
Alla frenata dell'espansione ha contributo il rallentamento dell'export, causato dal rafforzamento del dollaro, e la spesa al consumo delle famiglie, nonostante i miglioramenti del mercato del lavoro. I consumi, che rappresentano i due terzi del Pil, sono aumentati dell'1,9%, che è il peggior risultato dagli inizi del 2015. L'incertezza generale ha ridotto anche l'accumulo di scorte da parte delle aziende, che ha limato 0,33 punti percentuali dalla crescita; mentre gli investimenti fissi hanno sottratto lo 0,27%. L'interscambio commerciale ha a sua volta ridimensionato di 0,34 punti il Pil, anche come conseguenza dell'apprezzamento del dollaro sulle principali valute estere avvenuto tra il giugno 2014 e il dicembre del 2015, nonostante una flessione del 2,6% invece quest'anno.
giovedì 28 aprile 2016
SI SCHIANTA LA BORSA DI TOKYO
mercoledì 27 aprile 2016
LA FEDERAL RESERVE LASCIA I TASSI INVARIATI
LE POSIZIONI SPECULATIVE SULLE VARIE VALUTE

DOVE STA ANDANDO L'ECONOMIA USA?
Il grafico che segue, rappresenta la variazione della produzione industriale mensile rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.
Come potete osservare, ogni volta che la variazione è stata negativa, l'evento ha coinciso con una recessione. Il che non significa che gli Usa siano in recessione, date anche le peculiarità del ciclo economico, assai differenti rispetto a quelli passati.
Altro grafico che vale la pena osservare, è quello relativo agli ordini di beni durevoli (esclusi quelli della difesa) che fornisce un chiaro segnale del rallentamento dell'economia a stelle e strisce. Infatti, negli ultimi 14 mesi, la dinamica è risultata negativa. E si tratta di un arco temporale abbastanza lungo che non ha precedenti fuori dai periodi recessivi.
Ieri è uscito il dato sulle vendite di nuove abitazioni, utile per capire la forza delle vendite nel settore immobiliare Usa. Il dato è risultato lieve flessione lieve flessione a 0,511 milioni di unità da quota 0,512 milioni del mese precedente. Il consensus era per un progresso a quota 0,52 milioni.
L'indice S&P/Case-Shiller relativo l’andamento dei prezzi immobiliari nelle 20 principali città degli Stati Uniti, a febbraio ha registrato una crescita del 5,4% su base annua dal precedente +5,7%. Le attese erano per un progresso del 5,5% a/a.
venerdì 22 aprile 2016
BANCA POPOLARE DI VICENZA: LA MISSION DI ATLANTE? EVITARE LA CATASTROFE
Vi invito a leggere l'articolo che segue, tratto da Il Fatto Quotidiano, che spiega le ragioni che hanno portato alla nascita (in fretta e furia) del fondo Atlante.
Per gli amanti delle vie brevi:
1) Unicredit avrebbe dovuto sottoscrivere l'inoptato dell'aumento di capitale della Popolare di Vicenza.
2) Tuttavia, condizione essenziale per la sottoscrizione (da parte di Unicredit) dell'inoptato era che le azioni della Popolare di Vincenza venissero quotate sul mercato telematico.
3) Quindi, in caso di mancata quotazione, il vincolo di Unicredit, si sarebbe sciolto.
4) siccome non c'è la fila alla sottoscrizione dell'aumento di capitale della Popolare di Vicenza (chissà perché), il rischio è quello che il flottate sia inferiore agli standard ritenuti adeguati da Borsa Italiana per l'ammissione al mercato telematico. Di conseguenza Unicredit sarebbe stata libera di non sottoscrivere l'aumento.
5) il fondo Atlante, sostituendosi a Unicredit, consapevole di essere sostanzialmente l'unico sottoscrittore, per evitare il fallimento dell'aumento di capitale (che avrebbe portato all'applicazione del bail in sulla Popolare di Vicenza, con effetti destabilizzanti per buona parte del sistema bancario italiano), ha modificato il proprio regolamento in modo da estendere il proprio impegno alla sottoscrizione anche in caso di mancata ammissione in borsa delle azioni ordinarie della Popolare di Vicenza.
Da Il Fatto Quotidiano
Che la ricapitalizzazione della Banca popolare di Vicenza non fosse una passeggiata era evidente, ma gli ultimi sviluppi inducono a pensare che l’istituto è destinato a non sbarcare affatto in Borsa. Giovedì mattina il fondo Atlante, che è subentrato aUnicredit nell’impegno a sottoscrivere l’inoptato dell’aumento di capitale, ha infatti comunicato “l’estensione del proprio impegno di sottoscrizione (delle azioni Bpvi, ndr) in caso di mancata ammissione alle negoziazioni delle azioni ordinarie sul MTA e il conseguente venir meno dell’offerta”. Tradotto significa che Atlante è consapevole di essere sostanzialmente l’unico sottoscrittore dell’aumento di capitale e del fatto che il flottante non sarà sufficiente ad ammettere il titolo alle negoziazioni.
Secondo i precedenti accordi tra la Popolare di Vicenza e Unicredit, quest’ultima si impegnava a sottoscrivere interamente l’inoptato a condizione però che le azioni della Vicenza venissero regolarmente quotate sul mercato telematico. In caso contrario, Unicredit riteneva sciolto il vincolo. E fino a poche ore fa, la quotazione della Popolare di Vicenza era una delle conditio sine qua non anche per l’impegno del Fondo: tra le quattro condizioni sospensive indicate dal gestore Quaestio sgr, oltre alle autorizzazioni di rito e all’esenzione dall’obbligo di Opa sulla Vicenza, vi era anche “il fatto che, anche in considerazione di quanto previsto nel regolamento del Fondo Atlante (e di seguito specificato), ad esito del completamento dell’Offerta, le azioni ordinarie della Società siano diffuse in modo tale da assicurare un flottante valutato come adeguato da Borsa Italiana”. Poche ore dopo Quaestio sgr evidentemente deve aver modificato il regolamento del Fondo ed esteso il proprio impegno per evitare il fallimento dell’operazione. Nel frattempo Atlante ha superato l’obiettivo dei 4 miliardi di raccolta e ha avanzato alla Consob la richiesta di esenzione dall’obbligo di Opa per effetto della sottoscrizione delle azioni Bpvi, società della quale si appresta a divenire socio pressoché unico.
Intanto la Popolare di Vicenza ha ottenuto il sospirato via libera dell’authority di vigilanza del mercato al prospetto informativo, uno dei più corposi di sempre: 950 pagine. Una lettura lunga ma istruttiva, da cui emergono tante novità. Tra queste c’è il fatto che “metà dei consiglieri di amministrazione” della banca attualmente in carica “sono tra i destinatari dei rilievi formulati dalle Autorità di Vigilanza nei confronti degli organi di amministrazione e di controllo della Banca” e la Bce ha evidenziato “come l’attività svolta dal Collegio Sindacale sia stata scarsa” e che “tale organo non abbia avuto un ruolo proattivo”.
Quanto alla Consob, la Commissione ha avviato sei procedimenti sanzionatori nei confronti di esponenti (attuali ed ex) dell’istituto in seguito all’ispezione condotta tra aprile 2015 e febbraio 2016. Molteplici le contestazioni, di cui risponde in solido anche la banca: si va dalle irregolarità nella definizione dei profili di rischiodei clienti ai finanziamenti per l’acquisto delle proprie azioni, dalla gestione degli ordini di vendita da parte dei soci alla determinazione del prezzo delle azioni della banca. Destinatari di cinque dei sei procedimenti sanzionatori sono i componenti del cda, del collegio sindacale, della direzione generale e il responsabile della funzione di controllo in carica all’epoca dei fatti contestati (che spaziano tra l’aprile del 2011 e l’aprile del 2015), oltre ad altri dipendenti che hanno avuto un ruolo attivo nelle condotte illecite.
Uno dei procedimenti sanzionatori avviati dalla Consob è invece indirizzato alla sola banca per “omissioni, inesattezze o ritardi… nella diffusione di informazioni concernenti” la determinazione del prezzo delle azioni, gli esiti degli aumenti di capitale del 2013 e del 2014 e le dichiarazioni sull’allargamento della compagine sociale. Ma non basta: sotto i riflettori della Commissione c’è anche il rapporto tra Popolare di Vicenza eCattolica Assicurazioni anche in relazione ai passati aumenti di capitali ed emissioni obbligazionarie. Nel prospetto la banca vicentina è costretta ad evidenziare tra i fattori di rischio anche ilvalore di bilancio della partecipazione del 15% che detiene in Cattolica: 394,7 milioni di euro, cui corrisponde un valore di carico delle azioni di 15 euro. In Borsa le azioni Cattolica quotano invece poco più di 6 euro e la minusvalenza potenziale per Popolare di Vicenza è vicina al 60%.
Per le violazioni degli obblighi della Mifid, per il finanziamento per l’acquisto di azioni proprie, per il riacquisto di azioni senza rispettare l’ordine cronologico delle richieste dei soci, per le modalità di determinazione del prezzo delle azioni e per tante altre violazioni di legge riscontrate dagli ispettori Bce e Consob, la Banca Popolare di Vicenza ritiene che potrebbero sorgere ulteriori contenziosi “in grado di influire negativamente, anche in modo rilevante, sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria del Gruppo BPVi, nonché sulla sua reputazione”. Quanto ai contenziosi già in atto promossi da soci e clienti tra il 2015 e il marzo 2016, sono già stati depositati 4.752 reclami per una richiesta complessiva di 1 miliardo di euro di risarcimentia fronte di un accantonamento effettuato dalla banca a fondo rischi di 489 milioni. Oltre ai contenziosi in essere e a quelli che potranno sorgere, Popolare Vicenza dovrà fare i conti con lesanzioni amministrative e con la giustizia penale, ma non sono solo questi gli elementi di grande criticità.
E’ sotto il profilo della liquidità che la situazione della banca èdrammatica: “Il capitale circolante di cui dispone il Gruppo BPVi alla Data del Prospetto, inteso quale cassa e altre risorse liquide disponibili” è “insufficiente per i suoi fabbisogni finanziari e di liquidità correnti, nell’ipotesi che le operazioni di raccolta in scadenza non vengano rinnovate e che l’Aumento di Capitale non venga perfezionato”. A fine 2015, l’indice di liquidità di breve termine era al di sotto dei minimi regolamentari ed è stato riportato al di sopra grazie a “iniziative di funding, alcune delle quali connotate dal carattere eccezionale nonché da particolare onerosità per la Banca”. Tra le misure di funding “straordinarie” vengono indicate due operazioni aventi come controparti due banche del consorzio di collocamento. La prima è un ‘repo‘ concluso con Jp Morgan avente come sottostante unacartolarizzazione di mutui residenziali, che ha prodotto “un effetto netto di liquidità di circa 333 milioni”. La seconda è un’operazione di secured financing con Deutsche Bank “per 95 milioni di liquidità incrementale” avente come sottostante tranche junior/senior senza rating di cartolarizzazioni SMEs (piccole e medie imprese).
Letto il prospetto, è facile capire come mai non ci sia la fila a sottoscrivere le azioni dell’offerta pubblica che si chiuderà il 28 aprile e come anzi – se non ci fosse l’intervento di Atlante – la banca sarebbe destinata sicuramente a finire in procedura di risoluzione con conseguente bail-in. Tuttavia, l’aumento di capitale e il tentativo di quotazione della Vicenza (che probabilmente abortirà) sono un ottimo affare per le bancheche partecipano al consorzio di collocamento. Il premio è di 60 milioni di euro “in caso di integrale sottoscrizione”, premio che intascheranno senza sforzo dato che a metterci i soldi garantendo l’inoptato è il Fondo Atlante. La banca stima inoltre altri 15,5 milioni di euro di costo per “le spese relative al processo di quotazione della società e all’offerta globale”, comprese “le spesepromozionali e pubblicitarie”, mentre nel prospetto sono coperte da “omissis” le commissioni richieste da Unicredit per prestare la sua garanzia alla sottoscrizione dell’inoptato, “omissis” dovuto probabilmente al fatto che l’istituto di Piazza Gae Aulenti si è poi sfilato dall’operazione.
mercoledì 20 aprile 2016
GRAFICO DEL GIORNO: LE POSIZIONI SPECULATIVE SULLE PRINCIPALI VALUTE
Quella che segue è un tabella che riporta le variazioni nell'ultima settimana
martedì 19 aprile 2016
BANCHE ITALIANE: I TRE FATTORI DI RISCHIO SISTEMICO
Si tratta di tre fattori di rischio i cui volumi sono quasi tre volte i livelli dell'Eurozona e che fanno sorgere più di un dubbio sulle esatte condizioni del sistema bancario italiano.
Leggi: I titoli di stato in portafoglio alle banche italiane
D'altra parte, sono gli stessi ideatori di Atlante a parlare di rischio sistemico per le banche italiane.
Leggi: Come stanno le banche italiane?
Come sapete, a inizio anno, i titoli bancari, in borsa, sono stati pesantemente venduti. A dire il vero, la tempesta non ha riguardato solo le banche italiane, ma anche quelle delle principali economie, che a causa dei timori derivanti da un possibile rallentamento economico (i dati macro del primo trimestre sono stati assai deludenti) e dalla compressione dei margini di interesse (per via dei tassi a zero), sono state vendute. Tuttavia, le banche italiane sono state colpite più severamente, anche a causa del livello dei crediti deteriorati e delle altre criticità connesse ai timidi segnali di ripresa dell'Italia.
Da qualche settimane sui mercati si respira un'aria di rinnovato ottimismo che sta spingendo al rialzo gli indici e quindi le banche italiane, sostenute anche dalla nascita di Atlante di cui diremo a breve.
venerdì 15 aprile 2016
ECONOMIA CINESE VERSO LA STABILIZZAZIONE?
giovedì 14 aprile 2016
IL BRASILE E L'ITALIA
Ehh se non esistessero le riforme....
martedì 12 aprile 2016
COME STANNO LE BANCHE ITALIANE?
lunedì 11 aprile 2016
BREAKING: NASCE ATLANTE, IL FONDO CHE DOVRÀ SOSTENERE LE BANCHE
DOLLARO FORTE E DOLLARO DEBOLE
Nel frattem
venerdì 8 aprile 2016
NUOVO PIANO-BANCHE IN ARRIVO?
"Lo schema unico di risoluzione delle crisi bancarie", ha osservato Rossi, "è in funzione da poco ed è diverso dal progetto originario. Presenta problemi di applicazione e rischi per la stabilità sistemica. Il sistema unico di tutela dei depositi non c'è e le discussioni sul suo disegno sono ancora accese". Fonte