Negli ultimi giorni mi sono
chiesto spesso se Tsipras sia un abilissimo stratega oppure l'ennesimo politico
incapace che, comunque, si trova a gestire una situazione più grande di lui. Sono
dubbi che ancora non hanno trovato una risposta, ma tra
qualche ora, in un modo o nell'altro, verranno spazzati via dalla realtà.
Tuttavia, è possibile fare
qualche considerazione in più.
Come sapete il governo di Atene,
nelle ultime ore, ha presentato una proposta ai creditori che, a quanto pare,
sembrerebbe essere stata accolta con favore dai diversi leader europei, seppur
in modo informale. Tant'è che anche i mercati sembrano credere a un accordo
ormai imminente.
Il fatto è che, ammesso che quel
che circola sia il documento ufficiale (e c'è chi ha argomentato che non lo sia
- si legga Zeroconsensus), la proposta fatta ai creditori sembrerebbe
addirittura peggiorativa rispetto a alle condizioni che, domenica scorsa, gli elettori greci hanno
rispedito al mittente.
Stanno davvero così le cose? Non
lo sappiamo.
Ma possiamo comunque immaginare alcune
possibili alternative:
La prima: è quella per cui
Tsipras abbia voluto assumere un atteggiamento più cauto, dopo aver toccato con
mano alcuni effetti del fallimento delle trattative: dal deterioramento del
quadro economico, ai disagi sofferti dalla popolazione per via delle banche
chiuse, al crescente risentimento da parte della popolazione che, stando ai
sondaggi (da prendere con cautela) e alle manifestazioni di piazza, vuole
rimanere nell'euro. Quindi, in questa ipotesi, il compromesso potrebbe essere
davvero imminente: a quali condizioni e
quanto possa essere sostenibile, ne discuteremo in seguito, quando avremo
qualche elemento in più per ragionare. E' evidente che, se così fosse, la strategia di Tsipras sarebbe stata assai inconcludente (per non dire distruttiva) e per lui sarebbe una vera e propria capitolazione che, verosimilmente, aprirebbe la strada ad un rimpasto di governo per via del disappunto da parte dell'ala radicale di Syriza che, a quel punto, si trasformerebbe in sfiducia. Cose che avevamo ipotizzato QUI
La seconda: è che Tsipras,
ancorché forte del voto del referendum di domenica scorsa, abbia voluto
presentare un piano che l'Eurogruppo non può rifiutare, in modo che le responsabilità politiche dell'eventuale
bocciatura (che, significherebbe o introduzione di una moneta parallela oppure
Grexit) ricadano sulla nomenclatura
politica europea. In buona sostanza, in questa ipotesi, lui potrebbe dire:
"cari leader europei, nonostante abbia
ottenuto specifico mandato a negoziare condizioni meno oppressive per il popolo
greco, non solo mi sono avvicinato alle condizioni da voi proposte, ma sono andato addirittura
oltre. Quindi, se le rifiutate, dovete prendervela solo con voi stessi".
Plausibile uno scenario del genere? Non
lo sappiamo.
Oppure, l'alternativa è anche quella
che Tsipras sia abbastanza sicuro del fatto che, nonostante le ulteriori concessioni che
il suo governo ha proposto, una parte
non marginale di paesi europei (con Germania in testa) vogliano sbattere la
Grecia fuori dall'euro e quindi, anche in questo caso, la leadership di Tsipras ne uscirebbe rafforzata
(al cospetto dell'elettorato greco). In quest'ultima ipotesi, nonostante Tsipras non abbia uno specifico
mandato per condurre la Grecia fuori dall'euro, l'uscita di Atene dalla moneta
unica diventerebbe quasi automatica, e quindi l'unica strada possibile da
percorrere o quasi. In questa ipotesi, la responsabilità politica ricadrebbe
nuovamente sull'Europa.
A sostegno di questa tesi depone
anche la posizione del Ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schauble, che
non nasconde l'idea che la Grecia debba abbandonare la moneta unica.
Quanto appena affermato va interpretato anche alla luce del voto in Spagna del prossimo novembre che potrebbe riservare delle
grosse sorprese, vista l'ascesa di Podemos. Considerato che la Spagna non è
esattamente come la Grecia, l'affermarsi di Podemos alle prossime elezioni
spagnole potrebbe essere fortemente destabilizzante per la zona euro, che
potrebbe essere addirittura compromessa nella sua connotazione attuale. Ecco
quindi che sacrificare la Grecia (inducendola ad abbandonare l'Eurozona)
potrebbe costituire un modo per guadagnare la fedeltà della Spagna, posto il
fatto che, a novembre, quando si voterà in Spagna, la Grecia si troverà ancora
nell'occhio del ciclone per via degli effetti determinati dall'abbandono unilaterale
dall'Eurozona. E quindi l'uscita di Atene dalla moneta unica potrebbe
costituire un monito per gli elettori spagnoli.
Cari amici,
RispondiEliminaHo appena creato una nuova petizione e spero vorrete firmarla, si chiama:
ALLA MERKEL E AL SUO STAFF: DIMISSIONI DELLA MERKEL, HA UNO STRAPOTERE ESAGERATO
È una questione molto importante e insieme possiamo fare la differenza! Se la firmerete e poi la condividerete con i vostri amici e contatti, riusciremo presto a ottenere il nostro obiettivo di 2.000.000 firme e potremo cominciare a fare pressione per ottenere il risultato che vogliamo.
Clicca qui per saperne di più e per firmare:
https://secure.avaaz.org/it/petition/COMUNITA_EUROPEA_IN_PARTICOLARE_ALLA_MERKEL_E_AL_SUO_STAFF_DIMISSIONI_DELLA_MERKEL_HA_UNO_STRAPOTERE_ESAGERATO/?launch
Campagne come questa partono sempre in piccolo, ma crescono se persone come noi si attivano: ti prego di prenderti un momento per dare una mano firmando e spargendo subito la voce.
Grazie mille,
SERGIO
Americani, europei e poteri forti locali (militari), gli hanno fatto un'offerta che non poteva rifiutare.
RispondiEliminaTsipras e popolo greco non contano nulla perché gli interessi in gioco sono (molto) più grandi di loro.
Questo vale anche per l'Italia, la Spagna e le altre nazioni del sud e dell'est europeo.
Esattamente cosi. Siamo servi e satelliti all'interno del blocco occidentale. Ma il mondo gira e la disperazione di chi e' in inesorabile declino fara' ancora una volta il disastro. Poi quando i popoli ne avranno i coglioni pieni ( e ci arriveremo in pochi anni) si inneschera' un processo velocissimo ed irreversibile dove gli attori mondiali da uno diventeranno tre. Volente o nolente il primo dovra' rassegnarsi al processo della storia. In fin dei conti basta pensare a fior fiore di civilta' passate che sembravano invincibili e sono diventate ricordi nei libri e maceri nei musei aperti........... non c'e' mai nulla di nuovo nella storia dell'umanità. Cambiano solo le date e i nomi...........da secoli.
RispondiEliminaGrazie Paolo,
RispondiEliminaio aggiungerei che ora la Merkel deve decidere tra l'Europa e Schauble.
Diversamente si rischia che Tsipras si sposti con Putin e lasci la Nato. Sarebbe una bella frittata.
Segnalo in proposito questo articolo di Alessandro Merli sul SOLE.
Il dilemma di Angela Merkel. Europa o Germania?
http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2015-07-11/il-dilemma-angela-europa-o-germania-093556.shtml?rlabs=2
@ Marco Dal Pra' - Ho letto l'articolo da te indicato e l'ho trovato molto interessante.
RispondiEliminaQuanto al problema tra greci e tedeschi, posso rispondere parafrasando Bertolt Brecht:
La legge del denaro (e dei più forti) è fatta esclusivamente per lo sfruttamento di coloro che non la capiscono, o ai quali la brutale necessità non permette di rispettarla.
Io dico sempre che non c'e' 2 senza 3. Due le hanno perse. Perderanno anche la terza. Non certo per la piccola Grecia ma per l'Italia. Arrivera' il momento che il debito italiano sara' insostenibile nel momento dello scoppio della prossima bolla. In quel momento gli italiani capiranno dove sono finiti e non saranno certamente i tedeschi che li metteranno in riga. L'euro saltera' automaticamente nei paesi dell' Europa del sud e poi sara' da ridere come gestiranno la cosa i tedeschi. Lo dico per esperienza visto che coi sassoni ci lavoro da decenni. C'e' qualcosa piu' duro del diamante...........ma inutile perdere tempo. Spero capirai il senso.
EliminaQuesta brutta faccenda non ti ricorda il famigerato Trattato di Versailles (1919) imposto ai tedeschi dai vincitori della prima guerra mondiale..?
EliminaSappiamo tutti quali sono state le conseguenze.
Anche per l'Europa e la sua moneta, ci puoi scommettere, non mancheranno gravi conseguenze.
LA SCENEGGIATA DELLA GIACCA, PROBABILMENTE SUGGERITA AL FINTO OPPOSITORE TSYPRAS DAI MAESTRI PANTOMIMARI DELLA FINTA OPPOSIZIONE ITALIANA.
RispondiElimina***PREVEDIBILI GLI ACCORDI CHE AGGRAVANO ULTERIORMENTE E CON CINICA CRUDELTA' LA TRAGICA SITUAZIONE DEL POPOLO GRECO
***Il Popolo greco ha registrato 10.000 suicidi di cittadini indotti a darsi la morte, perché torturati dall' incertezza e dalla programmata carenza di denaro.
***Il Popolo greco è dotato di una Costituzione propria, frutto di secoli di sedimenti culturali ed elaborazioni dialettiche.
*** Il Popolo greco della dignità, del rispetto e della centralità di ogni uomo ha fatto la più alta espressione della propria civiltà:
COME PUO' PERMETTERE che un gruppetto di FINTI OPPOSITORI, allevati dalla finanza criminale nord americana, continui sfacciatamente a calpestare la sua sofferenza, anche dopo aver detto chiaramente NO ???
COME PUO' LASCIARE che sulla sua pelle continui cinicamente il gioco di autentici criminali della finanza, che in America i giovani studenti di economia definiscono “gli impuniti predoni di Wall Street”???
Forse non e' ancora chiaro alla maggioranza di ogni paese che la politica conta zero. La spirale imboccata e che ha subito una drastica accelerazione dopo il crollo del muro portera' al tracollo che sara' a catena in quanto oramai e' globalizzata anche la carta igienica.................tanto x capirci. Il QE in atto da anni ed in espansione da una parte all'altra del globo e' il segno della crisi finale del sistema capitalista alimentato solo dal debito. Qualcosa che io da anni definisco una bestialita' contabile. Dato il lavoro che svolgo all'interno di una multinazionale i numeri e i grafici oramai mi danno il "rigetto"........ma proprio per questo mi fanno capire dove stiamo andando. L'informazione e' assolutamente funzionale a questo sistema e si deve prendere con le pinze ( e i guanti). Sempre. Io credo che avremo ancora un paio di bolle , una piu' grande dell'altra, e dopo il capitalismo fara' la fine di ogni ideologia morta e sepolta nei secoli andati. Non sara' domani. Ci vogliono ancora un paio di decenni e la variabile climatica sara' il detonatore finale che porra' la parola fine. Quando milioni di persone lo capiranno sara' troppo tardi. Come sempre nella storia umana.
RispondiEliminaC'è anche la possibilità che Tsipras non abbia nessun progetto o tattica e stia giocando di rimessa aspettando l'aiuto di un non precisato protagonista.
RispondiEliminaÈ inverosimile questa posizione?