Per comprendere la drammaticità dell'ascesa del debito pubblico dall'inizio della crisi fino ad oggi, ci avvaliamo del grafico che segue dove abbiamo riportato sia la variazione, da dicembre 2007 a marzo 2015, del PIL nominale che è aumentato di appena 8 miliardi di euro, sia la variazione del debito pubblico che, da dicembre 2007 fino ad aprile 2015, è aumentato di ben 588 miliardi di euro, di cui 60 da inizio 2015.
Quindi, per sintetizzare, DEBITO batte PIL 588 a 8.
Bello, cioè brutto, intendo bello il grafico, brutto il significato. In verità ha l'effetto di un pugno allo stomaco. Sarebbe però bene che si aggiungesse un grafico tipo questo: http://riflessioniavocealta.files.wordpress.com/2011/08/grafico-serie-storiche-1970-2009-valori-pil-debito.jpg
RispondiEliminaper mostrare che l'origine del debito pubblico Italiano non è la crisi del 2007-8 ma ha a che fare più con il divorzio Banca Italia -Tesoro del 1981 prodromico della spinterella ad entrare nell'euro. Al solo scopo di non essere fuorvianti mostrando solo lo stato di fatto e non l'origine del problema.
per completezza riporto il commento di Andreatta sul perchè di quella decisione:
RispondiEliminahttp://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&artId=891110&chId=30
Cause od effetti il problema di fondo e' una bestemmia contabile grande quanto il globo. Solo una razza impazzita e in pieno delirio di onnipotenza puo' credere in un'espansione infinita attraverso un debito. I primi pazzi sono gli USA. Quando crollera' il baraccone sara' chiaro a tutti che anche la civilta' capitalista avra' fatto il suo tempo. Come tutte quelle precedenti che hanno lasciato solo macerie nei secoli andati. Non parlo per sentito dire o per il gusto del disfattismo fine a se stesso. Dal 1980 lavoro come controller in una multinazionale. Di numeri e grafici ne ho visti passare sotto i ponti. Da un grafico si possono capire piu' cose di decine di libri. Basta arrivare alla sintesi delle cose. Anche estrema. Altrimenti si produce solo aria dalla bocca. In tutto il pianeta.....sia chiaro.Auguri ai giovani.
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