Oggi, il focus principale dei mercati è tutto sulla Fed e
sul fatto se dichiarerà che alzerà i tassi dopo "un periodo di tempo considerevole", oppure meno .
La realtà è che la Fed non può alzare i tassi
nemmeno lontanamente, perché, se così fosse, farebbe saltare in aria il
sistema finanziario.
Attualmente, gli Stati Uniti hanno oltre 17 mila miliardi di
dollari di debito. Il quale debito non verrò mai ripagato. Questo non significa che
sono falliti, altrimenti non si spiegherebbe come abbiano
collocato oltre un trilione di dollari di nuovo debito
negli ultimi 2/3 mesi. Significa semplicemente che non hanno (e non avranno) i soldi
per pagare il debito che arriverà a scadenza.
Come tutti gli altri stati (o quasi) che non hanno soldi per
ripagare il debito in scadenza, non possono fare altro che collocare nuovo
debito per ripagare il debito vecchio.
Questo è il motivo per cui la Fed e gli Usa hanno bisogno di
tassi di interesse più bassi possibile. Qualsiasi aumento significherebbe dover
aumentare il debito rischiando di precipitare gli Stati Uniti in una spirale di debito che li trascinerebbe verso il fallimento (evitate il pippone che posso
stampare ad oltranza, please).
In effetti, ogni aumento dell'1% dei
tassi d'interesse si traduce in 150/175 miliardi di dollari in più
all'anno da destinare al pagamento degli interessi sul debito degli
Stati Uniti.
Per cui la Fed e gli Usa
hanno la necessità di mantenere i tassi bassi. E devono poterlo fare usando un
linguaggio idoneo a convincere i mercati che la FED non è con le spalle al muro e ha a disposizione
altre possibilità in materia di tassi e, più in generale, di politica monetaria;
anche se la realtà è diversa. Ecco spiegato il significato dell'espressione "dopo un tempo
considerevole", che in realtà è uno stratagemma
per non compromettere la credibilità della FED.
Ma non finisce qui.
Attualmente le banche statunitensi sono sedute su oltre 236.000 miliardi dollari di derivati.
Di questi, l'81% (191 trilioni) si basano sui tassi di interesse.
In altre parole, attualmente le banche statunitensi hanno
scommesso un importo pari ad oltre il 1.100%
del PIL degli Stati Uniti sui tassi di interesse.
Indovinate quali sono le banche esposte in derivati?
JP Morgan, Citigroup, Goldman Sachs,
Bank of America e altra roba simile.
Che poi sarebbero
le stesse banche che sono state salvate dalla stessa FED tra il 2008 e il 2009,
successivamente allo scoppio della crisi, dopo che avevano posto in essere le stesse pratiche di cui abbiamo
appena accennato.
Quali sono le probabilità che la Fed, a breve, alzerà i tassi in modo significativo rischiando di far
saltare in aria tutto il sistema? Vicine allo zero, direi.
"ogni aumento dell'1% dei tassi d'interesse si traduce in 150/175 miliardi di dollari in più all'anno da destinare al pagamento degli interessi sul debito"
RispondiEliminaNon direi proprio. Il tasso aumenta solo per il debito nuovo, cioè emesso dopo l'aumento di tasso, e non per l'intero stock di debito. Inoltre le variazioni del tasso ufficiale di sconto non si traducono automaticamente e interamente in analoghe variazioni del tasso sul debito emesso.
Davo per scontato il concetto, posto il fatto che nel blog ne abbiamo parlato molte volte. Comunque grazie per averlo ricordato.
EliminaQuindi non solo non si alzeranno i tassi, ma ci potrebbe essere una ulteriore dose di eroina monetaria. Tassi bassi->indebitamento più facile->carry trade pompato->gonfiamento bolla e impoverimento dell'economia reale.
RispondiEliminaAspettiamo un bel detonatore (Russia?).
http://umbvrei.blogspot.it/2014/12/il-debito-pubblico-statunitense-supera.html
RispondiEliminai 18.000000000000.....
Radio24 ha già detto che l'America alzerà i tassi a metà febbraio .....insomma chi ha ragione??? Bisogna fare la stima di chi dice che li alzano o no....e se li alzassero, quando decideranno?
RispondiEliminaAh se lo ha detto Radio24, allora..... puoi stare tranquillo
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