di Paolo Cardenà - Quello che segue è un grafico elaborato dall'OCSE che
dimostra la percentuale dei crediti deteriorati (NON PERFORMING LOANS) sul
totale dei crediti bancari tra i vari paesi considerati. Potete osservare che, secondo l'istituzione finanziaria,
il sistema bancario italiano avrebbe circa il 13-14% di crediti deteriorati,
performando addirittura peggio delle disastrate banche portoghesi e
spagnole, che nel frattempo, queste ultime, sono state salvate (si fa per dire)
con i soldi dei contribuenti europei (italiani compresi) attraverso il fondo
ESM, a cui l'italia partecipa con 125 miliardi di euro (di cui già versati unadecina).
A
conferma dell'entità dei buchi che si stanno aprendo nel sistema bancario per
via della recessione che compromette la solvibilità di un numero crescente di
imprese, e quindi anche la possibilità di onorare i propri debiti verso il
sistema bancario, pochi giorni
fa, il Centro Studi di Unimpresa ha diffuso un rapporto fotografando lo
stato di salute delle banche italiane, e più precisamente le sofferenze sui
crediti, balzate all'astronomica cifra di 138 miliardi di euro. Nel rapporto si
legge che, negli ultimi 12 mesi, le
sofferenze,sono cresciute del 22% arrivando a sfiorare quota 138 miliardi di
euro. La fetta maggiore di prestiti che non vengono rimborsati regolarmente e'
quella delle imprese (94 miliardi). Le ''rate non pagate'' dalle famiglie
valgono complessivamente poco meno di 30 miliardi mentre quelle delle imprese
familiari 1 2miliardi. A 1,5 miliardi ammontano invece le sofferenze della
pubblica amministrazione, delle assicurazioni e di altre istituzioni
finanziarie.
Questi crediti deteriorati, sono solo
quelli noti. Poi però ci sarebbero anche quelli non noti, che tutti cercano di
tenere più nascosti possibile per non far emergere nuovi buchi, mantenendo così l'apparente solvibilità di un numero considerevele di banca. Ma prima o poi verranno a galla.
Nessun commento:
Posta un commento