di Paolo Cardenà - Nei giorni scorsi il Premier Enrico Letta, preoccupato
delle sorti del governo alla luce delle prossime votazioni sulla decadenza di
Berlusconi da Senatore, ha affermato che, se il Governo dovesse cadere, la
prossima manovra, ossia la Legge di Stabilità, verrebbe scritta a
Bruxelles.
La realtà, ovviamente, rispetto a come la racconta il Premier, è ben
distorta, poiché, comunque vadano le cose, la legge di stabilità verrà
scritta proprio a Bruxelles. E non solo quest'anno, ma per tutti gli anni a
seguire. Ciò, per il semplice motivo che, come avevamo già scritto sei mesi fa,
dal 2013 è entrato in vigore il TWO PACK.
Il Two Pack, approvato dal Parlamento Europeo nei mesi scorsi, in sostanza,
è un pacchetto normativo composto da due
regolamenti volti a rafforzare il coordinamento delle politiche fiscali dei
paesi dell’Eurozona. Invero, il primo recepisce misure speciali per il
monitoraggio e la valutazione delle politiche economiche degli Stati alle
prese con deficit eccessivi. Mentre il secondo tende a fissare i criteri
d’intervento verso quegli Stati in difficoltà finanziaria.
In particolare, queste nuove misure, obbligheranno i
singoli governi nazionali a presentare alla Commissione Europea, entro il 15
ottobre di ciascun anno e prima dell’approvazione da parte dei singoli
parlamenti nazionali, le rispettive manovre di finanza pubblica al fine di
consentire di verificare il rispetto degli impegni presi con le autorità
europee nei primi sei mesi dell’anno (il così detto semestre europeo). In caso
di mancato o carente rispetto degli accordi sottoscritti, la commissione
europea potrà chiederne la modifica, seppur in assenza di diritto di
veto. Nel caso in cui il paese dovesse disattendere le raccomandazioni, oltre a
subire azioni legali, potrà incorrere in procedure per deficit eccessivo
e nel caso anche in sanzioni economiche.
Riassumendo, potremmo agevolmente
affermare che il Two Pack costituisce un'ulteriore cessione di pezzi di
sovranità nazionale verso strutture non elette ed autoreferenziali, in assenza
di qualsiasi criterio solidaristico, di mutualità e senza alcuna contropartita.
Non a caso, nei mesi scorsi, in occasione
dell'uscita dell'Italia dalla procedura di infrazione per deficit eccessivi, le raccomandazioni della Commissione Europea
si concetravano proprio sul rispetto dell'obiettivo
di disavanzo sotto il 3% e su quello degli avanzi primari strutturali (al netto
delle spese per gli interessi) programmati per piegare il rapporto debito/Pil
(previsto ben oltre il 130%) su una "traiettoria stabilmente in discesa.
Non solo. Sempre secondo le
raccomandazioni della Commissione, risulterebbe indispensabile trasferire il
carico fiscale da lavoro e capitale a consumi, beni immobili e ambiente
assicurando neutralità in termini di gettito.
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IL MES STA FINANZIANDO LA GERMANIA
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Ma quello che mi chiedo io, se non riuscissimo a rispettare gli impegni presi e non riuscissimo a pagare le sanzioni cosa potrebbero farci ?!?!!?
RispondiEliminaComplimenti per il belissimo blog, che seguo assiduamente.
Nulla! Per il semplice motivo che, benché Germania e Francia abbiano la bomba atomica, noi abbiamo il debito pubblico. Sganciare la bomba atomica è difficilissimo. Sganciare il debito pubblico lo è molto meno. Ma questo non avviene perché debbono essere salvaguardati gli interessi dell'oligarchia finanziaria regnante. Spero abbia compreso cio' che voglio dire.
EliminaGrazie per il graditissimo apprezzamento.
Gentilissimo Sig.Cardena', grazie per la gentile risposta che comprendo.
RispondiEliminaCredo che comunque prima o poi si arrivera' al culmine di questa situazione e qualche cosa dovra' pur succedere, come pensa potra' finire questa situazione, con l'uscita dall'Europa e dall'euro di Italia, Spagna, Grecia, Portogallo etc etc?
Premetto, io sono per il ritorno alla moneta nazionale...
Grazie e buon lavoro.
Daniele
Allo stato attuale è questo lo scenario più plausibile. http://www.vincitorievinti.com/2013/09/il-destino-che-attende-litalia.html
EliminaGrazie a te e buona giornata