di Paolo Cardenà-
Vi ricordate una settimana fa, il poderoso rimbalzo delle
borse e la caduta dello spread alla fine del vertice europeo di Bruxelles?
Ve lo ricordo io. Quel venerdì 29 giugno, borse euforiche ai
proclami di successo espressi da Mario Monti in conferenza stampa al termine
del vertice, con l'indice della Borsa di Milano in rialzo di quasi il 6% e lo
spread sul bund tedesco in ribasso di
oltre 60 punti. Cose d'altri tempi, insomma! Cose da far leccare le
dita.
Monti salutato dalla stampa italiana come il salvatore dell'euro e dell'Italia, poiché grande mediatore europeo e ideatore dello scudo antispread. E questa bella storiella del successo italiano (nel mondo dei sogni), è andata avanti per buona parte della settimana.
Monti salutato dalla stampa italiana come il salvatore dell'euro e dell'Italia, poiché grande mediatore europeo e ideatore dello scudo antispread. E questa bella storiella del successo italiano (nel mondo dei sogni), è andata avanti per buona parte della settimana.
Tutte cazzate, scritte da analfabeti economici pagati dai giornali sussidiati mantenuti con il denaro dei contribuenti.
Il giorno precedente al vertice, il 28 giugno, a poche ore
dall'inizio del summit, il sottoscritto nella
sua pagina Facebook scriveva :
"Nella migliore delle ipotesi, dal vertice europeo uscirà una mezza soluzione, ovvero una non soluzione, che per qualche minuto cercheranno di spacciare come una grande soluzione. Ovviamente fino a quando i mercati, lunedì mattina, rimetteranno tutti con i piedi a terra"
Ebbene, forse ho sbagliato di un
paio di giorni.
Oggi, ad una settimana
esatta dai grandi successi di Monti, lo spread è a 470 punti; esattamente come
il giorno precedente l'inizio del vertice e la borsa è di poco soprai livelli
di quel giorno. Insomma, anche se con un pò di ritardo, non ci ha creduto
nessuno e la farsa è finita.
Che significa? Significa che il
vertice europeo non ha prodotto nulla di strutturale e credibile idoneo a
placare i mercati e a scongiurare la fine dell'euro. Ovviamente, contrariamente
a quel che dice la stampa sussidiata, il vertice europeo per l'Italia è stato un fallimento clamoroso;
praticamente l'unico Paese che non ha ottenuto nulla di concreto e nessun
vantaggio. Qualche giorno fa ho scritto un articolo dal titolo "IPOCRISIA IN NEUROZONA" spiegando le motivazioni alla base del fallimento dell'euro-summit.
Di seguito ve ne ripropongo uno stralcio significativo.
"Ma chi sono i vincitori e i vinti di questa partita?
Ha vinto sicuramente la Spagna, che ha portato a casa la possibilità di salvare (si fa per dire) le proprie banche senza dover subire la presenza della Troika e soprattutto un incremento del debito pubblico. Ha Vinto la Merkel che, in perfetta sintonia con la posizione tedesca da sempre contraria a soluzioni di mutualizzazione del debito in assenza di cessione di pezzi di sovranità, ha ottenuto che alla BCE siano affidati poteri si sorveglianza e controllo e solo successivamente, il fondo ESM potrà intervenire direttamente sulle banche in difficoltà. Quindi ha vinto la BCE che, in tal senso, assumerà sempre più potere e un ruolo certamente più attivo. E chi ha perso?.Se si dovesse considerare che lo scudo antispread voluto da Monti, avrebbe significato attribuire una licenza bancaria alla fondo salva stati, tale da consentirgli di finanziarsi dalla BCE e quindi disporre di risorse con multipli superiori a quelli attuali, in questo caso, al momento, l'Italia è l'unica sconfitta insieme al contribuente europeo, chiamato nuovamente ad intervenire nel salvataggio di banche in fallimento."
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