di Paolo Cardenà -
In questi giorni, nel silenzio più assordante di tutti
i media, si sta consumando l'ennesima rapina perpetrata a danno dei contribuenti e a favore, ancora una volta,
del sistema bancario e nello specifico, a favore del Monte dei Paschi di Siena.
Proprio mentre l'intera nazione è chiamata a duri sacrifici per tentare di
raddrizzare le sorti di questo Paese, stremato dai soprusi perpetrati da una
classe dirigente, inetta, incompetente e cialtrona, lo Stato regala 200 milioni
di euro alla banca senese.
La vicenda è questa.
Vi ricordate i Tremonti Bond molto
sponsorizzati nel 2009, nel pieno della tempesta finanziaria di allora, e
fiore all'occhiello della politica economica del Ministro Tremonti? Nel pieno
della crisi finanziari del 2009, a seguito della crisi dei mutui subprime che
portarono al fallimento della banca Lehman Brothers e di molte altre, l'allora
Ministro del Tesoro Giulio Tremonti ebbe la geniale idea (si fa per dire)
di inventarsi il Tremonti Bond, con il duplice intento di aiutare, da un lato,
la patrimonializzazione dei gruppi bancari, e dall'altro stemperare la
stretta creditizia all'epoca in atto, permettendo così alle banche di
finanziarsi per poi finanziare, a loro volta, cittadini, famiglie e imprese.
Il Tremonti Bond altro non è che un finanziamento
concesso dallo Stato alle banche per favorire la distensione e l'allargamento
del credito, a tassi che, in taluni casi, possono anche arrivare al 10%, in
applicazione ai parametri di indicizzazione del prestito connessi al rendimento dei titoli di stato. In
altre parole, le banche, dietro pagamento di saggio di interesse indicizzato al
rendimento dei BTP, hanno attinto ad un prestito statale con l'obbligo di
utilizzare quei fondi per finanziare famiglie imprese e cittadini.
In realtà i Tremonti Bond non hanno riscosso
particolare successo poiché ritenuti, dalle banche stesse, troppo costosi e
forse troppo vincolanti, posto il fatto che, dovevano essere comunque
utilizzati per finanziare la collettività. In vero, poche banche fecero ricorso
a questo istituto e tra le big anche la banca Monte dei Paschi di Siena per
quasi 2 miliardi di euro che, allo stato attuale, non sono stati ancora
rimborsati.
Nei meandri dell'accordo sottoscritto dalle banche con il Governo
si legge espressamente che:
"Gli Interessi sono
corrisposti dalla banca solo in presenza di utili distribuibili"
Questo ha un solo
significato: se la banca non produce utili distribuibili, nessuna somma a
titolo di interessi è dovuta allo stato. Anzi, volendo attribuire un
significato più realistico alla clausola, possiamo agevolmente concludere che,
questa, costituisce un incentivo a non generare utili.
Ebbene, è proprio quello che si sta consumando in questi
giorni in cui la banca senese, definendo il bilancio del 2011, ha riportato un
perdita di oltre 4,6 miliardi di euro riconducibile sostanzialmente alla
svalutazione degli avviamenti e dei crediti di dubbia esigibilità. Quindi,
niente utile da distribuire, niente interessi da pagare allo Stato. No
money, no party!
Stando ai meccanismi di
calcolo degli interessi, indicizzati al rendimento dei titoli di stato e
considerato il progressivo aumento dei rendimenti nel corso nell'anno 2011, Mps
avrebbe potuto versare nelle monotone casse dello Stato quasi 200 milioni di
euro di interessi per l'anno 2011. Ma così non è stato.
La vicenda, letta in questo modo, potrebbe sembrare
del tutto rituale. Ma non lo è affatto, se solo si considerassero i
sacrifici a cui sono chiamati gli italiani per tentare di risollevare le sorti
del Paese. In realtà, a parer mio, esiste anche una complicità del Governo
in carica, posto il fatto che, trattandosi di una circostanza lesiva
dell'interesse generale (ovvero della popolazione), il Governo avrebbe
dovuto perseguire soluzioni volte ad ottenere il rimborso immediato del
prestito concesso. Tale soluzione, sarebbe dovuta ancor più essere
perseguita anche in considerazione dei compensi milionari percepiti dal
management della banca. In tal modo, lo stato avrebbe avuto tra le
proprie disponibilità oltre 2 miliardi di euro. Somma che avrebbe potuto determinare un minor ricorso al mercato con le
rituali emissioni di titoli del tesoro che, nel caso dei BTP, arrivano a
costare al contribuente circa il 6% annuo. La soluzione del rimborso immediato
dei Tremonti Bond, sarebbe ancor più che ovvia, se solo si considerasse che le
banche italiane, MPS compresa, hanno
ottenuto dalla BCE una pioggia di miliardi di euro per tre anni al tasso agevolatissimo
dell'1%. Insomma, l'agonizzante contribuente italiano tartassato di tasse e
balzelli fiscali, deve sapere che,
grazie all' ex ministro Tremonti - che riesce a far più danni da morto
che da vivo- e alla complicità del
Governo in carica, parte dei suoi sudori, andranno ad arricchire i banchieri
del Monte Paschi che continuano a percepire compensi milionari, nonostante il
dissesto a cui hanno condotto la banca più antica del mondo.
Chi rappresenta L’ Italia al Parlamento Europeo
RispondiEliminaNon ha fatto il suo dovere verso il Popolo Italiano
permettendo il prestito della BCE alle banche private
hanno aggravato la gran parte dei sacrifici
fatti dal Popolo.
i debiti delle banche private
e dei mal governi a favore delle lobby
non si risanano se le piccole e medie industrie non vengono aiutate
permettendo alle banche di speculare.
i prestiti della BCE li doveva gestire la BANCA D’ITALIA
per riattivare il lavoro nelle piccole e medie Imprese
unica speranza per L’ITALIA.
non per aiutare le banche private che con speculazioni sbaglia
hanno contribuito insieme hai mal Governi degli ultimi 60 anni
alla crisi attuale. VITTORIO
si vuole finanziare e pagare tutto con le tasse dei contribuenti che al momento opprtuno non usufruiscono di alcunché,i contribuenti con la diminuzione delle tasse si possono finanziare da se stessi senza chiedere soldi a tassi impossibili.Lo stato-banca finanziatore serve solo nelle realtà in cui non esista o sia in fieri uno sviluppo in una realtà povera(tipo terzo mondo),ma in una realtà già strutturata gli interventi dei prrivati non hanno bisogno di tanti passaggi,anche i soldi devono essre a km. 0 e non continue partite di giro che servono a far lievitare i costi sino ad essere improponibili.tan taeg
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